Più note sotto il nome di Pleiadi o semplicemente M45 come le catalogò Charles Messier, citate anche da Giovanni Pascoli che le definì “La Chioccetta per l’aia azzurra” ne Il Gelsomino Notturno.
Insomma tanti nomi per quest’ammasso di stelle (ben più di sette) che è ben visibile ad occhio nudo nella costellazione del Toro, mentre se fotografate, a lunga esposizione, ne esce facilmente il complesso di nebulose a riflessione che assumo proprio il colore blu delle stelle più luminose.
In passato, proprio per la visibilità da tutta la Terra, le Pleiadi sono state soggetti di storie mitologiche dai Greci (come le Sette Sorelle) ai Nativi Americani.
Riguardo a me invece ho fotografato M45 sempre come test per qualche modifica al setup, ad esclusione del campo a 70mm con la California che ho già pubblicato in queste pagine; stavolta stavo provando un buon vecchio 80ED e la guida (sia ottica che camera) in una serata dove le velature sono persistite fino all’alba.
Il setup
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