Autoguida su Sky-Watcher Star Adventurer


Grazie alla porta ST4 presente nella versione standard dell’astroinseguitore Star Adventurer è possibile usare una camera guida sul motore di ascensione retta, non essendo motorizzato in declinazione è necessario disattivare questa funzionalità, ovviamente.

Da molto tempo utilizzo sempre l’autoguida sullo Star Adventurer con focali di 200mm del teleobiettivo Canon e col rifrattore ED 70/420 (il doppietto Tecnosky) e da allora sono migliorati i risultati anche dal vero vantaggio che l’autoguida dà su questa montatura: evitare di scartare una buona fetta di scatti a causa dell’errore periodico. Per esempio già riuscendo, senza guida, a scattare fino a 3 o 4 minuti con 200mm, mediamente, ogni tre foto ce ne stava sempre una da buttare per le visibili “strisciate”. Con l’autoguida questo scarto si è ridotto a ZERO su esposizioni di 6’ (anche se in alcuni test ho raggiunto 10’ con 200mm di focale) così che posso usare tutti i light della sessione, salvo altre interferenze.

con rifrattore ED 70/420 la guida è sulla basetta del cercatore avvitata nel doppietto

 

Con il teleobiettivo 70-200: la guida è installata sulla slitta flash

Inizialmente, informandomi, sembrava dover essere una cosa impossibile, ma l’unico ostacolo c’è solo stato nel trovare il setup corretto perchè su SA ci vuole veramente qualcosa di leggero, provando l’ottimo cercatore da 50mm (diffusissimo sotto diversi marchi) non è stato possibile con i suoi oltre 700gr (+ il peso della camera) affidarmi alla slitta del flash con un adattore da 1/4″ per hotshoe. Dopo diversi tentativi non andati a buon fine, proprio per la macchinosità e miei limiti su altri sistemi di fissaggio, sono tornata all’idea di acquistare il piccolo QHY miniguide (visto tra le novità – nel 2016 – in uno shop online) mantenendo però come camera guida la ASI120MC, cosa che, per la messa a fuoco, ha richiesto l’utilizzo di un adattatore da cs-mount a c-mount.

il tutto raggiunge 350gr di peso, inferiore a quello di un normale flash con batterie

Adesso – fine 2019 –  il mercato offre altre alternative su questa fascia di peso fortunatamente anche più economiche rispetto al 2017. Non sto ad elencarle perchè non ne ho l’interesse e mi pare già di averne fatta abbastanza di pubblicità gratuita al cercatore di cui ho scritto nel paragrafo precedente. Quindi non vado a consigliare questo oggetto specifico ma ne va bene uno qualsiasi basta sia leggero. Stessa cosa vale per la camera guida, non più in produzione, anzi una monocromatica è sicuramente migliore.

Come collegare camera guida – montatura – pc

Generalmente queste camere guida hanno due porte:
– una USB tipo A
– una ST4 (che sembra il plug di un modem ma non lo è)

Mentre lo Star Adventurer ha la porta ST4 (la micro usb presente serve per aggiornamenti firmware o per l’alimentazione).

Il cavo USB serve collegare la camera guida ed il pc, mentre l’ST4 va dalla camera guida allo Star Adventurer sempre sulla ST4.

Questi sono i principali passaggi di comunicazione tra i tre strumenti.
1) Camera guida -> PC (manda l’immagine dove c’è installato un software per questo scopo, es. PHD2)
2) PC -> Camera Guida (il software rimanda l’esito delle sue analisi e calcoli sulla correzione da fare)
3) Camera guida -> Star Adventurer (la camera comunica allo SA di quanto deve correggere)

In sintesi il pc e la camera guida vanno viste come un unico mezzo per calcolare ed indicare alla montatura cosa fare.
Se si considera l’esistenza delle camere guida standalone il concetto è più chiaro, esse hanno già integrato un’interfaccia utente ed un loro software per l’analisi e la correzione da comunicare poi alla montatura, senza bisogno di usare un pc.

Software da configurare ed utilizzare.

Per quanto riguarda l’installazione della camera guida ho seguito le istruzioni sul sito del costruttore (https://astronomy-imaging-camera.com/…) che consiglia l’utilizzo dei driver ASCOM i quali, poi, per andare con lo star adventurer richiedono il settaggio ad 8bit altrimenti il software di guida PHD2 va in errore già durante la calibrazione. Le impostazioni da fare su PHD2 sono poche, come l’esclusione della declinazione e la lunghezza focale del cercatore (130mm). Probabilmente va affinato qualche altro parametro ma, nella mia ignoranza, mi accontento del fatto così funziona
Alla fine del testo ho aggiunto degli screen shot con le mie impostazioni.
Queste sono alcune delle foto fatte con l’autoguida e il doppietto dove ho raggiunto 6′ di esposizione con stelle puntiformi

Collage delle riprese effettuate nell’estate 2017 con il doppietto Tecnosky 70/420 ED in autoguida

In seguito altre fatte con il teleobiettivo Canon 70-200 f4 L

Impostazioni di PHD2

Prima di tutto indico qualche link di rifermento senza i quali non avrei mai potuto raggiungere i risultati

All’avvio del programma la prima volta viene fatto fare un wizard della configurazione, come camera ho scelto la ASI con driver ASCOM e per montatura bisogna indicare On-camera.

Come dalle immagini seguenti selezionare Image type: RAW8, senza fare ciò il software non comunicherà correttamente con la montatura e fallirà in calibrazione

Una volta avviato phd2 bisogna

  • cliccare sulla prima icona in basso (ad ora è una spina USB) e cliccare su “connetti tutti” dal popup appena aperto
  • poi sull’icona a forma di cerchio verde con le frecce nella schermata centrale apparirannole stelle riprese dalla camera guida
  • (se non si è già fatto in precedenza) è necessario fare le librerie dark, se mancassero il sw sicuramente suggerirà di fare con un messaggio in alto in giallo.
  • dal menu strumenti, far scegliere la automaticamente la stella altrimenti cliccare su una di quelle presenti nel frame, ma di solito sceglie bene autonomamente
  • scelta la stella si può iniziare con la guida, cliccando sull’icona a forma di bersaglio. Inizialmente viene fatta la calibrazione, una procedura che dura circa un minuto, è fondamentale da fare ogni volta che viene cambiata inquadratura. Io ho disattivato la voce “ripristina automaticamente la calibrazione” dalla scheda “guida” delle impostazioni avanzate, ed ogni volta che devo riavviare la guida dopo che ho cambiato oppure corretto l’inquadratura riavvio il software (cosa molto rapida da fare).

Questi sono le impostazioni avanzante (raggiungibili da icona Brain) come li ho attualmente io.

Ma la guida è sensibile a diversi aspetti ed i parametri visibili nella schermata generale (sotto al grafico) non sono sempre gli stessi, per esempio

su soggetti più prossimi alla stella polare come nel cigno riesco a raggiungere i 6′

mentre non ho più stelle puntiformi su soggetti situati in, per esempio orione, per fiamma e testa di cavallo ho dovuto fare qualche prova prima di trovare questo, ed in effetti aumentando l’aggressività e la frequenza a 0.5secondi le stelle sono risultate poi puntiformi in tutte le pose da 6′